Linea Gotica Gemmano
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Linea Gotica

Inizialmente denominata Linea Verde, più nota in seguito come Linea Gotica, andava dal fiume Magra, tra La Spezia e Massa Carrara, a Pesaro.

LINEA GOTICA

 

Durante la Seconda Guerra Mondiale, nell’autunno-inverno 1943-44 il comando tedesco in Italia preparò un piano di difesa per rallentare l’avanzata degli anglo-americani dal sud verso il nord.

Inizialmente denominata Linea Verde, più nota in seguito come Linea Gotica, andava dal fiume Magra, tra La Spezia e Massa Carrara, a Pesaro. In Emilia Romagna comprendeva il territorio da Riccione a Parma.

 

La Gotica era lunga 320 chilometri e sfruttava le asperità dell’Appennino tosco-emiliano. Lungo il tracciato erano stati piazzati 479 cannoni, 2.375 mitragliatrici, 100 mila mine, circa 4.000 casematte e 16 mila postazioni per cecchini. Erano stati stesi centinaia di chilometri di filo spinato e scavate innumerevoli trincee anticarro.

La “fortezza” Gemmano situata in un punto strategico della Linea Gotica era presidiata dal 100° Reggimento Gebirgsjäger,

 

Il Ten Col. R. Ernst, comandante del 100° Rgt., aveva schierato i suoi tre battaglioni attraverso la collina di Gemmano, su una linea che andava da Croce fino a Montefiore Conca. Il paese ed i suoi dintorni erano difesi dal II Battaglione (II/100), che aveva alla sua sinistra il III/100, dalla frazione de La Villa fino a Croce, e a destra il I/100, il cui spiegamento copriva l’altura di Farneto e le balze della collina fino al rio Ventena e poi su a Montefiore Conca. La forza del 100° Reggimento assommava a circa 4.500 uomini, di cui circa 3.000 erano truppe combattenti.

 

La battaglia di Gemmano si svolse tra il 4 settembre e il 15 settembre del 1944.

È stato uno dei combattimenti più aspri dell’intera campagna d’Italia. Le forze Britanniche dovettero lanciare ben quattro attacchi, nell’arco di oltre dieci giorni, il paese di Gemmano venne occupato durante il secondo attacco del 9 settembre, mentre le altre due azioni successive portarono alla resa delle altre forze della Wehrmacht nella zona. Pesantissimo fu il tributo di sangue che sia le popolazioni che le parti belligeranti dovettero subire. Stando alle fonti britanniche i Caduti tedeschi furono oltre 900 (il Ten.Col. Ernst stima in oltre 2.400 le perdite in morti, feriti e dispersi del suo reggimento).

Gemmano venne interamente distrutta.

 

Ancora oggi il ricordo è vivido in molti Gemmanesi, che seppur allora bambini, tramandano questa toccante esperienza di vita attraverso i loro commoventi racconti.

 

SILVANA CERRUTI, nel 2004 intraprese un viaggio stupendo nella memoria dei Gemmanesi e persone sfollate dai paesi limitrofi ai tempi della guerra, realizzando un documentario unico ed irripetibile, intervistando i superstiti di quel tremendo attacco nel settembre del 44’, principalmente donne e grazie a questi ricordi si sono salvate per sempre testimonianze sugli stati d’animo e le azioni di un periodo che rimarrà il punto focale del totale cambiamento di una Gemmano colpita nel profondo ma con la forza di un nuovo cuore per ricostruire la propria identità e la propria dignità.

 

Il documentario ROSSO: IL FRONTE è interamente visibile sul sito del Comune di Gemmano, inoltre Silvana ha raccolto tutte le deposizioni in un libro intitolato “La guerra all’improvviso”.

 

RIPERCORRERE LA LINEA GOTICA

Linea Gotica GemmanoRifugio Linea Gotica Gemmano

VIDEO TESTIMONIANZE

Angiolo Mercatelli, classe 1927, di Onferno, comune di Gemmano. Era un giovane ragazzo allora e ricorda molto bene tutto quello che vide e accadde. Non si è mai allontanato dai luoghi in cui è nato e tutto rivive ancora nei suoi occhi: le bombe, il rifugio, i soldati. 
 

Maria Merli, classe 1933, di Zollara di Gemmano, ricorda ancora il primo bombardamento su Rimini. Quando arrivarono i bengala su Gemmano la paura li prese e corsero nei rifugi ma i militari, in cerca di luoghi in cui riposarsi, li volevano cacciare da lì. Tutta la vallata sembrava arata per la quantità di bombe cadute nei campi. 
 

Edo Mancini, classe 1937, ha sempre vissuto nella sua Gemmano. Nel 1944 era un bambino in fuga dai bombardamenti con la sua famiglia. La disperazione è arrivata anche dopo la fine della guerra, quando alcuni ragazzini del paese, suoi amici e coetanei, sono morti per giocare con alcune bombe inesplose.