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20 set 2023

 

Patrimonio dell’umanità. Le rocce di San Leo e le grotte di Onferno riconosciute dall’Unesco

 

La candidatura regionale ha ottenuto il parere favorevole ieri a Riyad. Riconosciuto l’eccezionale fenomeno naturale unico al mondo.

 

Patrimonio dell’umanità. Le rocce di San Leo e le grotte di Onferno riconosciute dall’Unesco

Gli evaporiti di San Leo e le Grotte di Onferno sono patrimonio dell’Unesco. E’ la prima volta che la provincia riminese si affaccia nella lista dei luoghi che per le loro peculiarità sono stati dichiarati un patrimonio per l’intera umanità. L’ufficialità è arrivata ieri a Riyad dove si è riunito il Comitato internazionale Unesco. Gli evaporiti e le grotte fanno parte di una candidatura più ampi presentata dalla Regione Emilia Romagna per far conoscere al mondo "un patrimonio unico al mondo" spiega l’assessore ala programmazione territoriale e parchi, Barbara Lori. I fenomeni naturali oggi ammirabili a Gemmano e San Leo, dunque i fenomeni carsici che si trovano nelle rocce evaporidiche quali sale e gesso, e le grotte fanno, parte di un fenomeno naturale unico la mondo. Il sito che la Reigone ha candidato tiene in considerazione sete aree nelle province di Reggio Emilia, Bologna, Rimini e Ravenna. Si tratta: dell’Alta Valle Secchia con il parco nazionale dell’Appennino tosco emiliano; la bassa collina reggiana con il paesaggio protetto della collina reggiana; i gessi di Zola Predosa; i gessi bolognesi nel parco regionale dei gessi bolognesi e calanchi dell’Abbadessa; la vena del gesso Romagnola nel parco regionale della Vena del gesso Romagnola; e non ultimi gli evaporiti di San Leo e i gessi della Romagna orientale con la riserva naturale regionale di Onferno). Messi assieme i siti candidati dalla Regione vantano la grotta epigenica più lunga al mondo, oltre 11 chilometri, quella più profonda con 265 metri, la più grande sorgente salata d’Europa e una varietà incredibile di minerali e forme carsiche. Fenomeni studiati fin dal XVI secolo. "Grandissima soddisfazione – ammette il sindaco di Gemmano, Riziero Santi -. Abbiamo avuto le ispezioni degli esperti inviati dal Comitato internazionale ed eravamo in apprensione per il voto di Riyad visto che dei 21 Stati membri era necessario ottenere almeno 14 voti. Con le tensioni internazionali dell’ultimo periodo non era scontato. Siamo davvero contenti". L’unicità di San Leo e delle Grotte di Onferno sono diventate un patrimonio di tutta l’Umanità. L’ultimo sito italiano a riuscirsi erano stati i portici di Bologna nel 2021. Con l’assegnazione arrivata ieri, sono in tutti 59 i siti in Italia che possono fregiarsi di questo titolo. Le due realtà nella provincia riminese sono riuscite a fare parte della prestigiosa lista facendo ricorso a una storia lontanissima. Le rocce evaporitiche, con cui si aprono le grotte, testimoniano due momenti importanti della storia della Terra. La prima è la rottura del supercontinente Pangea circa 200 milioni di anni fa. La seconda è la crisi di salinità messiniana, ovvero quando il Mediterraneo si trasformò in un enorme lago salato 6 milioni di anni fa. Onferno ha origini lontanissime nel tempo ed oggi lo sa il mondo intero.

 

FONTE: Il Resto Del Carlino Rimini

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